Conversazione di Livio Partiti con Frank Gonella
FRANK GONELLA
"IL MIO NOME E' FRANK DE JUNG"
WINGSBERT HOUSE
Frank Gonella, "nom de plume" di un autore che è ben più di un creatore di trame che sarebbe troppo facile definire noir, con sapienti pennellate che fondono ossessioni pynchoniane e report alla Marc Saudade di El Centro compila una mappatura potente e irrinunciabile di quel "nada" che sottende all’orrore di un’umanità che è sì simile a Dio ma anche simile al principe degli angeli ribelli Lucifero.
Il mio nome è Frank de Jung è libro, saggio, romanzo, rapporto consegnato a chi avrà la consapevolezza di comprendere, narrazione per nulla politically correct (finalmente!), vaso di Pandora in cui coabitano satrapi nascenti dalla dissoluzione del comunismo e figli di London Fields alla Martin Amis.
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Un thriller mozzafiato si sviluppa nella cornice di un'Africa in cui business e morte si alternano in una lugubre danza. Un omicidio cambia le carte in tavola, facendo saltare un affare importante per Frank Jung, di mestiere advisor in alternative asset che inizia a sospettare di tutti quelli che sono coinvolti nell'affare. Lo scenario è quello dettato dalle leggi del mondo finanziario, in cui s'intrecciano politiche fiscali di ricchi egiziani, arabi, norvegesi e così via. Un thriller in cui la calda Africa diviene la metafora di una geografia umana e finanziaria. Un libro dalle molteplici interpretazioni rese possibili dallo stile inconfondibile dell'autore che intreccia stili, linguaggi e convenzioni.
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