Conversazione di Livio Partiti con Enrico Castellani
ENRICO CASTELLANI
"JESUS"
BABILONIA TEATRI
LA FABBRICA DELLE IDEE - FESTIVAL
RACCONIGI - CUNEO
MARTEDI' 23 GIUGNO - ORE 21.45
EX OSPEDALE PSICHIATRICO RACCONIGI
jesus è un paio di jeans
jesus è una miniserie televisiva
jesus gioca nell’inter
jesus tifa per suor cristina
jesus è il miglior amico del grande lebowsky
jesus è l’uomo più famoso del mondo
jesus lo conoscono tutti
jesus è di tutti
tutti per jesus
jesus per tutti
Jesus racconta l’ipocrisia, la violenza, il basso materialismo della società
contemporanea utilizzando la parodia e l’invettiva.
Jesus esprime un intimo anelito di spiritualità, sia essa religiosa o laica.
Jesus è provocazione e tenerezza. E’ sacralità e dissacrazione. E’ critica sociale e
riflessione intima.
Jesus è un punto di domanda.
Spesso sopito. Assente. Respinto o ignorato.
Capita che torni a bussare. Ci si pari davanti. Improvviso. E sbarri la strada. La ostacoli e la blocchi. Senza remore né pietà.
Un punto di domanda che non ha risposta. Non una. Non data. Non preconfezionata.
Jesus è stato un uomo.
È diventato una religione, due, tre, quattro…
È diventato un credo, un simbolo, una speranza, una ragione, un esempio, una guida, un rifugio, un bersaglio.
Chi è oggi. Cosa rappresenta e chi lo rappresenta.
Chi ne ha bisogno.
Chi lo usa.
ascolta la conversazione
Poi di nuovo e ancora una storia, quella di Lolita, per parlare di un mondo feroce che spazza via tutto anche i sogni di una ragazzina.
Due storie diverse ma con una caratteristica comune molto forte, quella di essere molto popolari. Non nei dettagli o nella precisa successione degli eventi ma Pinocchio e Lolita sono entrati nell’immaginario collettivo e sono in grado di aprire mondi semplicemente nominandoli.
Viene da se a questo punto arrivare alla storia più nota, quella più pop, quella che tutti conoscono, un personaggio così familiare da conoscerne nascita vita e morte.
Gesù.
E la sua storia sono i vangeli.
Quattro vangeli che narrano con lievi differenze la vicenda Gesù
dalla nascita nella stalla con bue e asinello alla morte in croce sul golgota.
Di questa storia sappiamo tutto. E’ impressionante. Conosciamo il
protagonista, i coprotagonisti , gli antagonisti, le comparse,
conosciamo le vicende, come si sono susseguite, chi ha vinto, chi ha perso, chi ha detto cosa e cosa ha detto chi.
Se provassimo a fare il gioco di elencare tutto ciò che ricordiamo di Gesù credo che faremmo fatica a fermarci.
La stalla, l’angelo che annuncia, i re Magi, i pastori, il battesimo, beati i poveri, i 12 discepoli, la guarigione del lebbroso, Lazzaro alzati e cammina, il buon samaritano, le
parabole, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù che cammina sulle acque, il bacio di giuda, la pecorella smarrita, l’ultima cena, san Tommaso,le nozze di Cana, la via crucis, il golgota, barabba, il sepolcro vuoto, la croce, la resurrezione, la lavanda dei piedi , pilato, erode…
Non riesco a trovare nient’altro nella mia memoria che conosco così bene.
Da beautiful alla mia tesi di laurea tutto mi appare più sfuocato.
Gesù no. E’ scolpito nella mia mente. Nei miei ricordi. Le sue frasi mi hanno accompagnato, cresciuto, plasmato. Senza saperlo.
Con un po’ di catechismo e qualche sacramento.
Ma soprattutto Gesù mi ha consolato, mi ha coccolato, mi ha tenuto
calma e serena, anche lui ha sofferto, ha vissuto, ha lottato e
poi alla fine anche lui è’ morto. Ma con happy end. Morto e
risorto. Non mi devo preoccupare, non devo aver paura, tutto si
sistemerà, saremo di nuovo tutti insieme un giorno. Per una vita
vera. Al di là delle nuvole.” (Valeria Raimondi)
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare