Conversazione di Livio Partiti con Ferdinando Scianna
FERDINANDO SCIANNA
ABITANTI. ABITAZIONI. ABITI
DIALOGHI SULL'UOMO
PISTOIA
Gli uomini sono gli abitanti della terra. Ma, fin dall’inizio della nostra avventura, abbiamo cercato, scelto dove e come abitare la terra. Da nomadi cacciatori, soprattutto ripari, caverne. Da coltivatori stanziali le nuove abitudini ci hanno spinto a costruire le abitazioni: case tana, case capanna. Tante capanne, un villaggio, e poi le città, le megalopoli. Maniere sempre diverse di essere uomini, di stare insieme. In tempi recenti l’esplosione demografica e l’industrializzazione hanno fatto sì che altri costruissero per noi le case, le città, e spesso accade che le nostre abitazioni non ci assomiglino più. Peggio, le sentiamo estranee, persino nemiche.
Forse è diventato impossibile raccontare la vita alienata delle periferie, perché quelle strutture erano state costruite non per viverci, ma per essere fotografate e pubblicate nelle riviste di architettura. Anche le nostre abitazioni, anche noi abitanti, stiamo rischiando di trasformarci in immagini?
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Ferdinando Scianna è uno dei più importanti fotografi italiani. Introdotto da Henri Cartier-Bresson, nel 1982 entra nell’agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage e al ritratto la fotografia di moda e di pubblicità. Critico e giornalista, ha scritto: Etica e fotogiornalismo (Electa, 2010); Baaria, Bagheria (con G. Tornatore, 2009); Lo specchio vuoto. Fotografia, identità, memoria (Laterza, 2013); Piccoli mondi (2012), Ti mangio con gli occhi (2013), Visti & scritti (2014) per Contrasto.
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