Conversazione di Livio Partiti con Serena Romano
a cura di Silvia Pescante
ARTE LOMBARDA DAI VISCONTI AGLI SFORZA
MILANO AL CENTRO DELL'EUROPA
PALAZZO REALE - MILANO
FINO AL 28 GIUGNO 2015
SERENA ROMANO, CURATRICE DELLA MOSTRA
Arte lombarda dai Visconti agli Sforza offre ai visitatori un ricco percorso attraverso i secoli considerati ‘l’età dell’oro’ di Milano e della Lombardia: dall’inizio del Trecento, quando Azzone Visconti prende stabilmente il potere, fino al momento in cui l’invasione francese mette fine all’autonomia del ducato sforzesco.
E’ la civiltà delle signorie, particolarmente fiorente nell’Italia settentrionale, a Verona, a Padova, in tante altre città grandi e piccole: tra esse quella di Milano fu brillantissima, aperta ai contatti con l’Europa, meta ricercata degli artisti a caccia di facoltosi committenti.
I più di 250 oggetti riuniti nelle sale che seguono compongono un affresco storico, scandito dal riferimento al nome del signore al potere: Azzone, Galeazzo e Bernabò, Giangaleazzo, Filippo Maria Visconti; e poi Francesco Sforza, Galeazzo Maria, Ludovico il Moro. I tragitti artistici non sempre coincidono con quelli storici, né il riferimento al signore in carica basta a spiegare tutta la complessa tela della produzione artistica e degli intrecci del gusto; ma la sottolineatura del ruolo della committenza intende mettere in piena evidenza il ruolo della corte, quale crogiolo di elaborazione di modelli e punto di incrocio di artisti locali e di maestri forestieri di primissimo piano quali Giotto, Bramante o Leonardo.
La mostra esplicitamente si rifà, nel titolo e nel periodo considerato, a quella celebre organizzata nel 1958 al piano nobile di Palazzo Reale da Gian Alberto Dell’Acqua e Roberto Longhi: nella sala documentaria (sala XV) è raccolto materiale informativo ed illustrativo su questo evento che segnò una tappa cruciale nella conoscenza e nell’apprezzamento del patrimonio artistico lombardo. Oggi, a distanza di più di mezzo secolo, la dimensione europea dell’arte lombarda, la ricchezza del suo patrimonio culturale, e la sua capacità attrattiva sono acquisite e universalmente riconosciute.
Fortemente promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, coprodotta da Palazzo Reale e da Skira editore, la mostra di oggi ripensa quel progetto nella chiave più pertinente e attuale: quella della centralità di Milano e della Lombardia, alle radici della cultura dell’Europa moderna.
ascolta la conversazione
Seguito e ampliamento della storica mostra milanese di Roberto Longhi del 1958, Arte lombarda dai Visconti agli Sforza raccoglie i frutti di oltre cinquant’anni di studi che hanno toccato i più diversi settori e fatto registrare passi avanti molto significativi nelle conoscenze (e anche nella conservazione, nel restauro e nella valorizzazione) del patrimonio milanese e lombardo. Un percorso artistico che racconta le due più grandi signorie di Milano, dal primo Trecento al primo Cinquecento, mettendone in luce il ruolo internazionale. Questa vera e propria età dell’oro, un periodo tra i più straordinari della storia milanese e lombarda nonché il primo momento di compiuta realizzazione di una civiltà di corte dal respiro europeo viene illustrata attraverso circa 300 opere, tra cui straordinari dipinti, raffinate sculture lapidee e lignee, preziose oreficerie, grandi capolavori, provenienti dai più importanti musei d’Italia e del mondo.
Dai decenni centrali del Trecento con la creazione del ducato milanese sotto i Visconti agli anni di Gian Galeazzo Visconti, personaggio chiave del tardo gotico lombardo; dalla fine dinastica dei Visconti alla presa del potere di Francesco Sforza; e poi gli anni di Ludovico il Moro con la presenza a Milano di personalità eccezionali (Bramante, Leonardo, Bramantino) fino agli anni delle guerre d’Italia e dell’occupazione francese (1499-1525).
Mauro Natale è professore onorario di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Ginevra. Serena Romano insegna Storia dell’arte medievale presso l’Università di Losanna.
PRODUZIONE MOSTRA E CATALOGO MOSTRA: SKIRA
www.skira.net
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare