Conversazione di Livio Partiti con Anna Foa
ANNA FOA
"PORTICO D'OTTAVIA"
ILLUSTRAZIONI DI MATTEO BERTON
EDITORI LATERZA
Dietro gli oggetti familiari di tutti i giorni, come la nostra casa, ci sono una, dieci, cento storie del passato. Abito in un vecchio palazzo del ghetto di Roma, c’è stato un giorno terribile tra queste mura nell’ottobre del 1943. Cos’è successo? Chi viveva qui?
C’è qualcosa nell’aria questa mattina, le finestre sbattono per il vento, le imposte s’impigliano di continuo nella tenda. Si apre la porta, entra una ragazzetta magra. “Anna”, mi dice, “se vuoi sapere com’è andata quel giorno dell’ottobre 1943, te lo racconto io: io c’ero”. Ha l’incarnato fresco di una bambina di dodici anni, gli occhi intelligenti e miti, un’aria antica. “Com’è possibile?”, le chiedo, “sei un fantasma?”. Lei ride, una risata cristallina. “Sono Costanza, a casa tua ci abitavo. Ma era tutta diversa. Vedi: lì dove c’è il tappeto c’era il tavolo rotondo di legno scuro, e su quella parete che ora è vuota, c’era il comò con le foto dei parenti. Ma ora vieni con me. Alzati”.
È scattante sulle gambe agili, mi prende per mano: andiamo giù per le scale, fino al cortile e poi porta dopo porta, in un viaggio nel tempo. Mi racconta di quel giorno, di ciascuna famiglia, di chi fu preso dai nazisti e di chi invece riuscì a scappare. Il silenzio, dopo la razzia, fra queste mura è rimasto a lungo. Poi a poco a poco la vita è rifiorita e i bambini sono tornati a schiamazzare nel cortile. E Costanza, chi è quella misteriosa bambina?
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Anna Foainsegna Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza. Si è occupata di storia degli ebrei, di storia della cultura nella prima età moderna, di storia della mentalità.
Matteo Berton è tra i più promettenti illustratori italiani.
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