Conversazione di Livio Partiti con Letizia Muratori
LETIZIA MURATORI
"ANIMALI DOMESTICI"
ADELPHI
Quando una notte la polizia fa irruzione nel suo ricovero, sequestrandole le decine di cani che accudiva, Chiara consegna alla sua amica d'infanzia, che scrive di mestiere, il grosso quaderno in cui da sempre raccoglie dati, abitudini e fotografie dei suoi beneficiati. È un libro degli ospiti indubbiamente singolare («Tutti i cani hanno le loro rime: Balù pensaci tu, Billo guardiano tranquillo, Banga attento alla vanga, Lisetta dolce canetta...»), ma anziché rimetterlo in ordine come Chiara vorrebbe, l'amica decide di scriverne una versione nuova. Decide cioè di raccontare la propria vita di ex randagia spaventata, indocile, ma per fortuna anche mordace: insieme a quella degli uomini – uno soprattutto, l'infernale Edi Sereni – e delle donne che, nel tempo, hanno preteso di addomesticarla. Così ci regala il copione di una commedia nera e rosa che fa genere a sé, e che non basta leggere fino in fondo per mettere da parte.
ascolta la conversazione
"Il suo libro più bello, senza dubbio. Non c'entrano se non marginalmente gli animali. Semmai il non voler finire addomesticati come animali domestici. A chi scrive, fosse pure la lista della spesa, non si chiede cosa c'è d'autobiografico; se dovessi incontrare Letizia Muratori non lo chiederei. Le direi il libro è bello perché nel raccontare i fatti non importa se siano veri, inventati - ovvero 'rinvenuti' strada scrivendo -, o fantasticati del tutto, importa che l'essenziale di quel che si ha da dire torni e ritorni con naturalezza."
dal Corriere della Sera, Domenico Fina, 21 gennaio 2015
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare