Conversazione di Livio Partiti con Marinella Peyracchia
MARINELLA PEYRACCHIA
"PARDES FALASTIN"
CONTI EDITORE
Pardés è la parola ebraica che definisce il giardino, il paradiso di pace della terra coltivata e produttiva. Luogo idilliaco e felice. Nel pardés è stato creato il primo uomo. Dal pardés è stato scacciato con dolore. In pardés il popolo di Israele spera di veder rifiorire la Terra di Sion, la terra che Dio gli ha promesso e a cui, ogni ebreo, anela tornare. Falastin è la parola araba che definisce la terra in cui, per duemila anni, il popolo palestinese ha vissuto, coltivato, costruito villaggi. Palestina è il nome che i romani diedero alla Terra di Canaan, dopo averla sottomessa. Un nome inviso al popolo di Israele, perché deriva da genti nemiche, i filistei. Un nome in cui, però, si riconosce il popolo che la nascita dello Stato di Israele sembra aver condannato a esilio e miseria. "Pardés Falastin" non esiste, è un semplice sogno di pace. "Pardés Falastin" è la terra che ebrei e palestinesi devono trovare il modo di condividere.
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Marinella Peyracchia Vallero, nasce a Melle, tra le montagne della Valle Varaita. Dopo aver studiato a Torino e Grenoble, inizia a lavorare su interventi di sostegno dell’economia montana.
Sportiva e appassionata di viaggi, si reca più volte in America latina e Nord Africa, alimentando il suo interesse per la scrittura con l’osservazione dei luoghi e delle persone incontrate.
Da alcuni anni vive in Canavese a Valperga con il marito Sergio Vallero.
IL POSTO DELLE PAROLE
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