Conversazione di Livio Partiti con Francesco Messina
FRANCESCO MESSINA
"OGNI TANTO PASSAVA UNA NAVE"
VIAGGI E SOSTE CON FRANCO BATTIATO
BOMPIANI EDITORE
Non è l’ennesima biografia di Franco Battiato, non è un libro di musica, tantomeno d’arte. Più che altro è una storia fatta di progetti in salita, di viaggi non sempre prevedibili e altre amenità varie, intraprese da due amici che hanno scelto anche di lavorare insieme su questioni molto pop e altre che non lo sono affatto. È la cronaca, raccontata e disegnata, di quasi una quarantina d’anni di ricerche, tentativi ed esperienze negli ambiti più vari: quelli della musica, della grafica, del teatro, del cinema e di quant’altro fosse al tempo necessario affrontare per trovarsi sempre più spesso coinvolti in un bel viaggio. Quello che conduce alla più personale delle ricerche, quella di se stessi.
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Qualche anno fa, al momento del trasloco del Polystudio, ci rendemmo conto che una volta arrivati agli scatoloni con la lettera B avremmo trovato una tale quantità di materiale cartaceo e digitale da far paura. Gettare tutto o selezionarlo? Finimmo per sistemarlo, con calma olimpica. Poi piano piano si fece avanti l'idea di farne un libro "per soli grafici", ma avendo (per fortuna) sempre dei lavori da finire, ci misi un bel po' con l'aiuto fondamentale di Francesca, Andrea e molti altri per ripulire i reperti e impaginarlo. Cercai di condire il tutto con un po' di didascalie poco tecniche e più narrative. Bene, una volta finito decisi di portarmelo giù in Sicilia in occasione di una delle tradizionali vacanze estive con Franco. Glielo mostrai e la sua reazione fu una sorpresa inaspettata. (Già, se si tratta di una sorpresa per forza è inaspettata!) Comunque, per farla breve, disse che era bellissimo, ma che mi sarei dimostrato un vero pazzo se non avessi scritto molto di più, molto, molto di più. Disse che c'erano tante cose, aneddoti, eventi vari e viaggi che avrei potuto tranquillamente raccontare. Disse che si sarebbe trattato di un bel libro. La cosa, detta da lui che è la persona meno felice di veder pubblicati i fatti suoi che io conosca, mi mise in crisi. Ero felice per il suo giudizio positivo, ma anche infinitamente impreparato: credevo d'aver finito! Piano piano, tra un bagno e una passeggiata in spiaggia, cominciai a riflettere cercando di metabolizzare il colpo basso del mio amico, finendo per chiedergli qualche consiglio più dettagliato. Al ritorno mi sono rimboccato le maniche e tranquillamente l'ho scritto, così senza farmi troppe domande. Va ora anche detto che un anno fa Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani, (per cui il Polystudio lavora molto) è venuta a sapere per una mezza coincidenza (non da me, che ero ancora lontanissimo dall'ultima pagina!) della costruzione in corso del libro. Volle vedere che cosa diavolo avevo fatto e poi, insieme ad Eugenio Lio decise di pubblicarlo. Detto fatto.
FM
IL POSTO DELLE PAROLE
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