Conversazione di Livio Partiti con Giancarlo Liviano D'Arcangelo
GIANCARLO LIVIANO D'ARCANGELO
"INVISIBILE E' LA TUA VERA PATRIA"
IL SAGGIATORE
Sono acciaierie, raffinerie, manifatture, miniere. Spazi immensi, milioni di metri cubi strappati alla natura e trasformati radicalmente, in cui si dispiega una forza organizzativa senza requie.
Chilometri di ingranaggi, tonnellate di lamiere, fiumi di metallo liquido a innalzare cattedrali dal cuore meccanico.
E poi, un giorno, il presente glorioso diventa passato, lasciando soltanto scheletri e fantasmi di polvere. Polvere nera.
Un’auto accosta di fronte a quelle sopravvivenze, un uomo scende e procede a passi lenti a bordo strada. Osserva ciò che resta di quel lavoro potente e incessante.
Si chiama Giancarlo Liviano D’Arcangelo ed è in viaggio tra alcuni dei siti più rappresentativi dell’archeologia industriale italiana. Per capire che cosa accade quando le macchine si fermano per sempre.
Liviano D’Arcangelo ha raccolto le testimonianze delle vittime della devastazione ambientale e ricostruito le storie personali e collettive legate a quei luoghi di magnificenza e squallore, in cui da sempre l’uomo sottomette ed è sottomesso.
Dal Piemonte alla Sicilia, il paese è disseminato di relitti della grande industria.
Dalle acciaierie Ilva di Taranto, ancora semifunzionanti, alla centrale elettronucleare sul fiume Garigliano, in Campania, fino alle miniere di Montevecchio, nel Medio Campidano. E poi i luoghi che documentano il ruolo cruciale di alcune famiglie, come gli Olivetti a Ivrea, i Florio a Palermo o i Crespi in Lombardia, imprenditori tessili e fondatori di un villaggio operaio divenuto patrimonio dell’umanità.
Invisibile è la tua vera patria unisce la forza persuasiva del reportage alla suggestione di una narrazione in costante movimento tra passato, presente e futuro, e così individua le eredità materiali e spirituali della stagione della grande industria italiana, tra promesse e inganni, benessere diffuso e degrado, ricchezza concreta e interessi privati assurti a bene comune. Per comprendere in che modo, nel nostro paese, è deflagrato lo scontro tra tecnologia e umanesimo. E tracciare, se possibile, un bilancio dei vinti e dei vincitori.
ascolta qui la conversazione
Giancarlo Liviano D'Arcangelo è nato a Bologna nel 1977 ed è cresciuto a Martina Franca. È scrittore e studioso di mass media.
Nel 2007 ha pubblicato il romanzo d’esordio Andai, dentro la notte illuminata (peQuod), finalista al Premio Viareggio. Nel 2011 è uscito per Fandango il reportage narrativo Le ceneri di Mike (Premio Benedetto Croce, Premio Sandro Onofri).
Ha pubblicato racconti per le antologie La storia siamo noi (Neri Pozza 2008) e Juve! (Rizzoli 2013).
Fa parte della redazione di Nuovi Argomenti e scrive di cultura sull’Unità.
SCRITTORI IN CITTA' CUNEO
16 NOVEMBRE 2013 - ORE 15.00
TRA LUOGHI CHE NON SONO PIU' E NON SONO ANCORA
Acciaierie, raffinerie, manifatture, miniere, baite alpine, cascine e borgate. Dagli spazi immensi delle realtà industriali a quelli delle realtà alpine. In comune hanno la caratteristica di essere dei non luoghi in bilico tra un passato che non è più e un futuro che non si vede. In mezzo, se non si interviene, solo il degrado che avanza. Antonella Tarpino (Spaesati, Einaudi 2012) e Giancarlo Liviano D'Arcangelo (Invisibile è la tua vera patria, Il Saggiatore 2013) si confrontano su questa difficile tematica visibile attraverso le pagine di cronaca ma anche con un semplice viaggio sulle strade di tutt'Italia o quasi. Modera Giorgio Vasta.
IL POSTO DELLE PAROLE
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