Conversazione di Livio Partiti con Massimo Gardella
MASSIMO GARDELLA
CHI MUORE PRIMA
GUANDA EDITORE
Quattro ragazzi, tre maschi e una femmina. Tutti coetanei o quasi, frequentavano lo stesso istituto superiore. E hanno condiviso la scelta della loro via di fuga: all’estremità di una corda. Suicidi figli di un’asfissia minore, quella della crisi che attanaglia la provincia di una metropoli industriosa, divorando ogni futuro. Ma è davvero tutto qui? L’ispettore Remo Jacobi, alle prese con la preoccupazione per l’amato padre Johan e con incubi di lontana memoria, si trova precipitato in un mondo di adolescenti che non gli è per niente familiare. E la «caccia al colpevole» che gli è stata affidata diventa un pellegrinaggio tra le miserie passate e gli incubi presenti di un’umanità alla deriva: dai genitori affranti di vittime e delinquenti a un’amica di famiglia troppo attraente per essere innocua, fino al personale della scuola, che gli toglierà ogni residua illusione sulle prospettive della gioventù. Quando una nuova morte rischia di mandare in pezzi la precaria salute mentale di Jacobi, sarà il suo vice Borghesi a tirare i fili dell’indagine in quella che appare una trama ordinata. Ma come sempre, i dettagli rivelatori si nascondono nelle aree più cupe del disegno.
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"Jacobi si fermò un momento per inquadrare la scena. Li vedeva fin da lì, dalla saracinesca spalancata del capannone, illuminati crudelmente da un raggio di sole velato, ma chiuse gli occhi all'altezza di due paia di scarpe penzolanti, all'apparenza spspese nel vuoto."
IL POSTO DELLE PAROLE
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