Conversazione di Livio Partiti con Francesco Abate
FRANCESCO ABATE
UN POSTO ANCHE PER ME
EINAUDI
Peppino puoi incontrarlo ogni notte sugli autobus di Roma, con un bustone in mano e la faccia da bambino. È sardo, ma vive a Roma, anzi a Pomezia. Ha trentotto anni, ma è sempre stato un po' «lentarello». La sua voce ingenua, comica, sgangherata descrive il mondo scintillante e decadente delle sue notti, ma anche l'irresistibile compagnia di ultimi del mondo in mezzo a cui è cresciuto e vive: ciascuno aggrappato a un sogno o a un dolore, a un tentativo come un altro per non essere invisibile. Un eroe stralunato racconta tutta la crudeltà di esistere, con uno sguardo infantile e sghembo che diventa l'unica forma di resistenza al male.
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Peppino è il garzone delle consegne a domicilio.
La sua merce è prelibata, ma non è per tutti. E i misteri
che nasconde sono inconfessabili.
Stretto sul sedile dell'autobus, Peppino non fa che parlare,
come Forrest Gump sulla panchina. Parla da solo, come gli idioti:
cosí pensano gli altri. Non sanno che parla a Marisa.
Che a Marisa è intrecciato il suo destino.
Nel suo avventuroso viaggio tra periferie dimenticate e lussuosi
palazzi romani, tra una vita scellerata e i ricordi di un passato
che lo tormenta, Peppino dovrà riscattarsi o soccombere
per sempre. Fino a un impensabile colpo di scena.
***
«Un uomo che viaggia da solo sull'autobus
della notte porta sempre con sé un gran
segreto e lo accompagnano molte vergogne.
E gli uomini che custodiscono segreti
e vergogne è meglio non disturbarli».
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare