Conversazione di Livio Partiti con Francesco Formaggi
FRANCESCO FORMAGGI
IL CASALE
NERI POZZA
L’estate è asfissiante, Francesco è pigro e vorrebbe restare in città,
ma Giulia non sente ragioni e lo costringe a partire per una settimana
di vacanza al casale di campagna della zia Ester. Stanno insieme solo da
qualche mese e il loro rapporto è ancora pieno di slancio, ma quando
Giulia allunga i piedi nudi sul cruscotto e Francesco si accorge che ha
gli alluci orribili, quasi deformi, è come se il mondo gli crollasse
addosso: prova una tale repulsione che perfino il pensiero di far sesso
con lei gli diventa impossibile. Da quel momento in poi, come un
sassolino che rotola a valle fino a diventare una valanga, tutto ciò che
a Francesco accade nel casale sembra la conseguenza disastrosa di
quella deformità. Come quando scopre che qualcuno si è messo a
sterminare le galline, o che la zia Ester ha una vita notturna segreta, o
che dietro il dito mozzo di Mario, il custode, si nasconde forse un
misfatto inconfessabile e, ancora, dietro i modi timorosi della
domestica Clara, insieme alle paure di una donna schiavizzata, si cela
un insospettabile animo poetico.
Francesco intuisce che al casale,
nascosta da comportamenti rigorosi e aristocratici, si sta preparando
una sciagura. E quando si renderà conto di trovarsi al centro della
scena in cui si scateneranno gli eventi, sarà ormai troppo tardi per
tornare indietro. Dovrà guardarsi dentro, riconoscendo l’abisso che si
apre tra ciò che ha creduto di essere e ciò che è realmente.
Con uno
stile che gioca sapientemente con i generi e li piega a soluzioni del
tutto inattese, Il casale ci racconta la deformità nascosta dietro le
apparenze piú abbaglianti. Entriamo nella zona opaca dell’essere umano,
dove le fantasie si fondono con le paure, e le passioni – amore e odio,
violenza e tenerezza – si mescolano in una maniera tale da rivelarsi
incontrollabili.
ascolta qui la conversazione
Francesco Formaggi è nato nel 1980 in provincia di Frosinone. Ha studiato Filosofia estetica all'Università di Bologna, dove ha iniziato a scrivere i suoi primi racconti. Dopo la laurea è tornato in Ciociaria, dove ha fatto i lavori più disparati: cameriere, commesso in un videonoleggio, operatore...
Nel cuore della campagna italiana, una storia di segreti e passioni, di incubi e strani portenti.
«Uno dei migliori romanzi americani degli ultimi anni a quanto pare l’ha scritto un italiano».
Paolo Sortino, autore di Elisabeth
«Un romanzo che è insieme freschissimo e devastante. Godibile come una
gita in campagna, tetro come una visita al museo delle cere».
Stefano Piedimonte, autore di Nel nome dello Zio
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